google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: Pensione più ricca lavorando fino a 70 anni google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Pensione più ricca lavorando fino a 70 anni


Lavorare più a lungo frutterà assegni pensionistici sensibilmente più corposi. Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto che approva la revisione triennale dei coefficienti di trasformazione dei contributi previdenziale con la novità dell’estensione fino a 70 anni, come previsto dalla riforma Fornero-Monti.

Più tempo al lavoro, pensione più ricca
In particolare, i nuovi coefficienti che verranno utilizzati per il calcolo delle pensioni di chi andrà a riposo a partire dal prossimo anno prevedono, ogni 1.000 euro di contributi versati, una pensione pari: a 43,04 euro nel caso che l’entrata in pensione avvenga a 57 anni; a 46,61 euro, se si va in pensione a 60 anni; a 54,35 euro, se si va in pensione a 65 anni e a 65,41 euro, se si entra in pensione a 70 anni.

Come funzionano i coefficienti con il nuovo sistema pensionistico
I coefficienti di trasformazione dei contributi sono l’elemento cardine del sistema pensionistico costruito con l’ultima riforma, che prevede l’estensione del regime contributivo a tutti i lavoratori a a partire dalle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012.
Secondo il nuovo sistema pensionistico, il lavoratore accantona annualmente parte dei propri guadagni (con aliquote diverse a seconda dell’inquadramento della propria attività, ossia il 21% per i lavoratori autonomi, il 37% per i collaboratori e il 33% per i dipendenti). I contributi complessivamente versati costituiscono il montante contributivo cui, al momento del pensionamento, si applica il coefficiente di trasformazione (ossia di conversione), ottenendo l'importo annuo di pensione spettante.

La novità della riforma Fornero-Monti
Unitamente alla revisione dei coefficienti di conversione dei contributi, l’ultima riforma del sistema pensionistico ha introdotto la possibilità per i lavoratori di ritardare il momento dell’uscita dal lavoro fino ai 70 anni di età, al fine di rendere più corposo l’assegno della pensione. A tal fine, dunque, i coefficienti di trasformazione sono stati estesi fino a raggiungere tale età.

fonte: FTAOnline