google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: La scuola può insegnare ancora qualcosa? google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

La scuola può insegnare ancora qualcosa?

La scuola italiana è ormai ridotta sull'orlo dell'oblio, senza fondi, senza regole, vicina al collasso.
Nei grossi centri urbani, in particolare, la scuola sta attraversando un periodo di crisi come mai si era visto finora. I fondi stanziati dal governo non sono sufficienti nemmeno alla tenuta dei registri di classe, della cancelleria, del materiale per il mantenimento delle strutture. L'introduzione, secondo la nuova normativa del maestro unico, non supportata da nessuna teoria pedagocico/scentifica, solleva numerosissime polemiche non solo da chi nella scuola ci lavora, ma anche dalle organizzazioni sindacali che si sono organizzati in cortei di protesta.
Secondo alcune interviste nelle scuole statali e comunali della zona "La Rustica" a Roma e di numerose altre scuole di periferia e non, gli stessi insegnanti lamentano che "è una vergogna", e "non si era mai toccato così il fondo ".
Il sospetto che viene alla mente è che questa sia una precisa strategia politica messa in atto dal governo per ridurre la scuola e l'università in una posizione facilmente criticabile dai genitori e dalla società nel suo insieme, per poi poter giustificare così l'intervento privato in un settore che è sì in crisi da tempo, ma che ha assiucrato al nostro paese finora molti benefici, come ad esempio solida stabilità ed ugualianza sociale. Dal prossimo anno i genitori dovranno pagare per mantenere i propri figli alla scuola dell'obbligo oltre le ore 12, dando un colpo finale all'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. Attualmente è altissima infatti la percentuale delle donne che al secondo figlio abbandona il lavoro.

Ci si domanda se manchino davvero i soldi per il settore scolastico o si preferisca utilizzare tali fondi per altri impieghi meno importanti. Secondo il nostro parere, consultando anche le statistiche dei paesi a più alta industrializzazione, la scuola dovrebbe essere il fulcro degli investimenti di un paese, non il fanalino di coda.

Responsabile della pubblicazione:
Stefano Bozzoni
di A1 Institute