google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: 01/09/10 - 01/10/10 google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Berlusconi: "I tagli alla scuola non esistono"

la replica del premier in Aula - Dalla crisi economica alla scuola, dai rapporti con la Russia a Gheddafi. La replica di Silvio Berlusconi in Senato ha affrontato quelli che il premier considera i successi del Governo. Il Cavaliere ha risposto alle accuse dell'opposizione in un discorso dai toni più accesi rispetto all'intervento di questa mattina.
Il consenso del governo - Il confronto "civile" tra maggioranza e opposizioni come l'Udc e il Pd "Non è questione di numeri parlamentari perché se guardiamo a questi, ieri alla Camera si è dimostrato che il governo gode di un consenso parlamentare più ampio, ieri c'è stata la fiducia più alta avuta nella legislatura". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella replica al Senato prima del voto di fiducia.
I rapporti con la Russia - Il presidente del Consiglio si è poi difeso dalle accuse del senatore Zanda. "Il senatore Zanda sembra essere contento perché l'Italia non sarebbe protagonista in politica estera. Lei, Zanda, si sbaglia di grosso. L'Italia con il mio Governo è molto ascoltata nel mondo". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella sua replica al Senato. Berlusconi sottolinea di essersi utilmente speso per avvicinare Usa-Russia. "Ho anche convinto il Presidente Usa - dice Berlusconi - ad intervenire dopo il crac di Lehman Brothers. Caro Zanda, chieda a Putin e Sarkozy come la Russia rinunciò ad attaccare Tbilisi".
"Nessun inginocchiamento con Gheddafi" - Berlusconi ha poi replicate alle accuse sui rapporti con la Libia sostenendo che non c'è nessun inginocchiamento: "Abbiamo ereditato una Libia che non voleva piu' darci ne' gas ne' petrolio ne' commesse. Oggi abbiamo gas e petrolio per 40 anni, commesse ed una festa dell'amicizia tutti gli anni. Questo senza alcun inginocchiamento da parte dell'Italia". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella sua replica a Senato, sui rapporti con Gheddafi.
"I giornali di sinistra"- "Sapete contare le copie? vedrete che i giornali considerati più vicini a noi, che forse ci fanno più male che bene, sono una porzione minore dell'intera tiratura dei giornali. La maggior parte dei media sono più vicini alla sinistra.
I rifiuti a Napoli - "Napoli ha avuto risolto definitivamente il problema dei rifiuti. Non funziona la raccolta perché è gestita dall'amministrazione comunale di Rosa Russo Iervolino".

La scuola - "Sulla scuola ho sentito critiche scarsamente documentate così come sulla giustizia e sulle cooperative. La sinistra ha costruito una forte egemonia culturale e politica con una capacità di ribaltare i fatti straordinaria. E' l'ennesima bugia, la spesa per la scuola è aumentata del 30 per cento". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso della sua replica al Senato. Il Cavaliere rivolto ai banchi dell'opposizione aggiunge: "Avete trasformato la scuola in un enorme ammortizzatore sociale assumendo precari senza curarvi della qualita' degli insegnanti e dell'insegnamento così i ragazzi quando escono dalla scuola non hanno le capacità per inserirsi nel mondo lavoro".

I rapporti con Israele - "Sono sempre stato un amico di Israele. I valori che ci uniscono a quel popolo sono numerosi e fortissimi. Anche io mi sento israeliano".
Crisi economica - "Stiamo uscendo meglio di altri dalla crisi anche se abbiamo ereditato dei ritardi nel sistema Paese e abbiamo ereditato dal passato un debito pubblico che ci costa il doppio di quello che mediamente costa agli altri Paesi. Le nostre imprese poi spendono di piu' perche' pagano di più l'energia visto che noi abbiamo abbandonato il nucleare a causa degli ecologismi della sinistra. Le centrali sono sicure".

Ecco la Scuola che vorrebbe il PD

Per la serie "il peggio non è mai morto" ecco le proposte che il PD ha fatto a Roma dove si è aperto il Forum del Partito democratico per il rilancio dell’istruzione pubblica.

Ecco alcune delle proposte avanzate:

1.istituire il tempo pieno e il modulo a 30 ore con le compresenze nella primaria
2.avviare un sistema di valutazione che aiuti le scuole a crescere e migliorare i livelli di apprendimento degli studenti e sappia valorizzare i diversi percorsi di carriera degli insegnanti che si potranno realizzare all’interno della scuola autonoma

3.innovare profondamente la scuola media e superiore, partendo dalle sperimentazioni nelle scuole autonome, per combattere la dispersione scolastica e alzare i livelli di apprendimento degli studenti

4.tenere le scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno "per far diventare la scuola il cuore pulsante delle comunità locali"

Se fosse attuata sarebbe la quinta riforma in poco più di dieci anni...e che riforma!

PROGETTO CL@SSI 2.0: ASSISTENZA E SUPPORTO ALLE SCUOLE

ASSISTENZA E SUPPORTO ALLE SCUOLE


(Progettazione e Sperimentazione)
 
Guarda il Documento

Cos'è FOR

For è un ambiente di formazione continua per tutti i docenti italiani, è un laboratorio di sviluppo professionale flessibile e personalizzabile.

Vai al sito di FOR

Gold: banca dati delle esperienze più innovative ed interessanti realizzate nelle scuole italiane di ogni ordine e grado

perché GOLD?
Scopo di GOLD è diffondere a beneficio di tutti il patrimonio di ‘conoscenza didattica’ prodotto dalle scuole - idee e strumenti realizzati in situazione ma trasferibili in contesti diversi.

per chi GOLD?
"Dalla scuola per la scuola": gli insegnanti alle prese con un problema didattico possono trovare in GOLD un aiuto a cui ricorrere. Consultando le banche dati GOLD regionali e nazionale, non solo entreranno in contatto con concrete situazioni simili alla loro, ma potranno usufruire di strumenti collaudati per risolvere il loro specifico problema.

come GOLD?
Tutte le scuole italiane, statali o paritarie, possono inserire le loro esperienze nelle banche dati regionali, che fanno riferimento ai Nuclei Regionali dell'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ex IRRE). I Nuclei Regionali assicurano la loro assistenza alle scuole sia nella fase di sviluppo dell’esperienza, sia nella fase della sua documentazione.

Le esperienze inserite sono poi segnalate da ciascun Nucleo Regionale a una Commissione Nazionale, che le valuterà sulla base di criteri condivisi all'interno del gruppo di lavoro GOLD.
Le migliori esperienze selezionate entrano a far parte dell’Archivio nazionale delle buone pratiche.

Una banca dati…ma non solo
Oltre alla banca dati delle esperienze didattiche, GOLD mette a disposizione degli insegnanti materiali e strumenti per diffondere e facilitare la pratica della documentazione nella scuola, ad esempio un ambiente di formazione specifico all'interno della piattaforma FOR.

Cos'è l' LLP (Lifelong Learning Programme )

Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento permanente, o Lifelong Learning Programme (LLP), è stato istituito con decisione del Parlamento europeo e del Consiglio il 15 novembre 2006 (vedi GU L327), e riunisce al suo interno tutte le iniziative di cooperazione europea nell'ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013. Ha sostituito, integrandoli in un unico programma, i precedenti Socrates e Leonardo, attivi dal 1995 al 2006.

Il suo obiettivo generale è contribuire, attraverso l'apprendimento permanente, allo sviluppo della Comunità quale società avanzata basata sulla conoscenza, con uno sviluppo economico sostenibile, nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale, garantendo nel contempo una valida tutela dell'ambiente per le generazioni future (Strategia di Lisbona).

In particolare si propone di promuovere, all'interno della Comunità, gli scambi, la cooperazione e la mobilità tra i sistemi d'istruzione e formazione in modo che essi diventino un punto di riferimento di qualità a livello mondiale.

Il Programma di apprendimento permanente rafforza e integra le azioni condotte dagli Stati membri, pur mantenendo inalterata la responsabilità affidata ad ognuno di essi riguardo al contenuto dei sistemi di istruzione e formazione e rispettando la loro diversità culturale e linguistica. I fondamenti giuridici si ritovano negli art. 149 e 150 del Trattato dell'Unione dove si afferma che "La Comunità contribuisce allo sviluppo di un'istruzione di qualità incentivando la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, sostenendo ed integrando la loro azione..." (art. 149) e che "La Comunità attua una politica di formazione professionale che rafforza ed integra le azioni degli Stati membri..." (art. 150).

Vai al sito dell'LLP

Computer a Scuola: progetti e risorse per l'uso attivo

vbscuola.it si rivolge ad insegnanti e genitori interessati all'uso attivo delle nuove tecnologie nell'educazione.

E' uno strumento per lo scambio di esperienze e materiali didattici senza fini commerciali, nello spirito di cooperazione scolastica propugnato dall'educatore francese C. Fréinet (1896-1966).

Alla data odierna il sito presenta 517 software, ripartiti in 49 pagine o sezioni tematiche.

Guarda vbscuola

Regolamento supplenze: D.M n. 53 del 13 giugno 2007

Guarda il D.M n. 53 del 13 giugno 2007

Part time per i docenti a tempo determinato e neo immessi in ruolo a.s. 2010/11

Anche i docenti a tempo determinato per l'a.s. 2010/11 e i colleghi nominati a tempo indeterminato dal 1° settembre 2010 possono richiedere il part time. Di seguito una guida con i riferimenti normativi e la procedura per la richiesta.

Guarda la guida

Alcuni utili Strumenti di calcolo

  1. Risolutore di equazioni di 2^ e 3^ grado
  2. Risolutore di equazioni di 4^ grado
  3. Risolutore di sistemi lineari
  4. Numeri primi e fattorizzazione
  5. Algoritmo di Euclide per il calcolo del MCD
  6. M.C.D e m.c.m. in javascript
  7. Le frazioni egiziane
  8. Le terne pitagoriche
  9. Grafici di funzioni (java)
  10. Generatore di numeri casuali a distribuzione gaussiana
  11. Le partizioni di Goldbach
  12. Calcolatore combinatorio di permutazioni, disposizioni e combinazioni

 

Burnout: Risultati dell’indagine 2009 su 2.186 docenti di 86 Istituti Scolastici

Il fenomeno del disagio mentale professionale (DMP) degli insegnanti, più noto col nome di burnout, assume particolare rilevanza alla luce della nuova normativa sulla tutela della salute nei posti di lavoro (D. L.vo 81/08 e D. L.vo106/09). Questa pone in capo al datore di lavoro il compito di individuare e contrastare tutti i rischi sul lavoro, compresi quelli psicosociali, tenendo in giusto conto il genere e l’età del lavoratore. Dettagli tutt’altro che trascurabili poiché i dati forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione, mostrano che il corpo docente è per l’81% composto da donne con un’età media che sfiora i 50 anni. La categoria professionale dei docenti rientra tra le cosiddette helping profession e risulta essere maggiormente esposta ad usura psicofisica (4; 20; 21). Nonostante ciò, nell’opinione pubblica è ben radicata la convinzione che la suddetta categoria fruisca di una condizione privilegiata.

Guarda i risultati dell'indagine

Libri Consigliati:
- Quando il lavoro ci fa ammalare di Unger Hans-Peter, Kleinschmidt Carola Ordina su Librisalus.it

Creare una storia al PC per i più piccoli

Kerpoof è un gradevole progetto che raccoglie online una serie di applicazioni per generare strisce, fumetti, disegni, vignette, fino ad arrivare realizzare ebook per bambini contenenti favole create con l'estro della fantasia. Il servizio, dalla grafica colorata, mette a disposizione decine e decine di scene predefinite su cui inserire, semplicemente con l'utilizzo del mouse, una vasta libreria di personaggi ed oggetti. Con un po di impegno si riesce a realizzare un’immagine, un filmato, un disegno, un cartoncino o una storia, da salvare, stampare ed eventualmente modificare online. Ottima iniziativa dedicata ai più piccoli, completamente gratuita e rivolta anche agli insegnanti.


Abuso di mezzi di correzione, sentenza della Cassazione

L'insegnante e' stato riconosciuto autore a danno dei propri allievi di aver dato pugni, chiuso in armadi, fatto spogliare, e altri fatti.
In appello la sentenza e' stata ridotta da 8 a 3 mesi.

L'imputato ha sostenuto che: "rispondeva essenzialmente alla necessità di trovare un dialogo con una classe "impossibile", al fine, comunque, di insegnare qualcosa agli alunni."
La sentenza prende posizione sulla distinzione dell'abuso di mezzi di correzione dai maltrattamenti, piu' grave reato.

La Cassazione entra anche nel merito della utilità di detto comportamento: "ricorre il concreto rischio di rilevanti conseguenze sulla salute psichica del soggetto passivo, essendo, ormai, opinione comune nella letteratura scientifico-psicologica che metodi di educazione rigidi ed autoritari, che utilizzino comportamenti punitivi violenti o costrittivi, come quelli realizzati dall'imputato, siano non soltanto pericolosi, ma anche dannosi per la salute psichica, così da essere responsabili di una serie di disturbi variegati e complessi: dallo stato d'ansia all'insonnia e alla depressione, fino – quando il trauma si è verificato nei primi anni di vita - a veri e propri disturbi caratteriali e comportamentali nell'età adulta."

Leggi la sentenza

Pensioni INPDAP, come si calcolano

Sebbene siano state emanate nel corso degli anni numerose norme con l’obiettivo di armonizzare la disciplina pensionistica dei pubblici dipendenti a quella dell’assicurazione generale obbligatoria, la normativa pensionistica dei dipendenti pubblici rimane ancora per molti aspetti eterogenea.

Per i dipendenti dello Stato vige il Decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 29 dicembre 1973 (Testo unico delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello Stato) e successive modificazioni ed integrazioni, mentre per i dipendenti degli Enti locali occorre fare riferimento principalmente al Regio Decreto Legge n. 680/1938 ed alla legge n. 965/1965 e successive modificazioni ed integrazioni.

Il calcolo delle pensioni si basa attualmente su tre sistemi: retributivo, contributivo, misto.

Questo numero di Periscopio vuole illustrare i sistemi di calcolo delle pensioni, che è basato su un groviglio di norme frutto e retaggio di tradizioni legislative diverse tra le varie gestioni confluite poi nell’Inpdap. La materia è estremamente complessa. Si è cercato di renderla il più possibile comprensibile, ricorrendo anche a esemplificazioni, ma il tecnicismo delle disposizioni spesso la fa da padrone.

Guarda il numero PERISCOPIO

Videolezioni online

Videolezioni online molto interessanti organizzate dall'UNLA (Unione Nazionale contro la Lotta all'Analfabetismo) su vari temi.

Guarda l'elenco delle Videolezioni

Io merito: Valorizzazione delle eccellenze

La Valorizzazione delle eccellenze nasce con la legge 11 gennaio 2007 n. 1, artt. 2 e 3. Si rivolge agli studenti che frequentano i corsi di istruzione secondaria superiore delle scuole statali e paritarie e definisce, per la prima volta, in modo formale, le misure specifiche e le risorse finanziarie per valorizzare i giovani che hanno conseguito risultati di eccellenza.
L’impianto normativo si conclude con il decreto legislativo 29 dicembre 2007, n. 262 che dà piena attuazione alla legge n. 1 del 2007.





INPS: Cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo

I titolari di pensione con decorrenza compresa entro l’anno 2009, soggetti al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo, devono dichiarare – entro giovedì 30 settembre 2010 – i redditi da lavoro autonomo conseguiti nell’anno 2009. Nel messaggio n. 23710 del 21 settembre, oltre a maggiori chiarimenti in ordine all’individuazione dei pensionati tenuti ad effettuare la dichiarazione, è anche possibile scaricare il modulo per la dichiarazione

INPS: Indennità di disoccupazione per i precari della scuola

I lavoratori precari della scuola in possesso dei requisiti previsti, potranno accedere all’indennità di disoccupazione sottoscrivendo la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale. La domanda deve essere presentata direttamente alla struttura Inps di residenza e una copia della stessa deve essere consegnata alla scuola dove è stato prestato servizio nell’anno scolastico 2009/2010.


Maggiori informazioni nel messaggio n. 23605 del 21 settembre 2010.

INPS: Nuove disposizioni in materia previdenziale

Con la circolare n.126 del 24 settembre 2010 l’INPS riassume le disposizioni di maggiore rilevanza, contenute nella Legge di conversione 30 luglio 2010 n.122 con modificazioni del decreto legge 31 maggio 2010 n.78, che ha previsto nuove disposizioni in materia previdenziale riguardanti tra l’altro: la decorrenza della pensione di vecchiaia e dei trattamenti di anzianità, l’abrogazione legge 2 aprile 1958, n. 322, i Fondi speciali di previdenza, la facoltà per i pensionati a basso reddito di dilazionare determinati versamenti e le nuove disposizioni in materia di invalidità civile.


Guarda la Circolare n.126 del 24 settembre 2010

Rassegna di giustificazioni degli alunni

Un'esilarante rassegna di giustificazioni che gli alunni hanno usato per motivare i loro ritardi, assenze, impreparazioni ecc. ecc.

Guarda la rassegna

Rassegna di note disciplinari

Una divertente, fantasiosa e anche un po' ridicola rassegna di note disciplinari che i docenti scrivono sul registro di classe ai loro alunni.

Guarda la rassegna

Alunni difficili: per la Cassazione i docenti debbono avere pazienza e tolleranza

Quando i docenti hanno a che fare con alunni indisciplinati debbono mantenere un atteggimento di pazienza e di tolleranza. E' quanto afferma la Corte di Cassazione in una sentenza con la quale ha respinto le richieste di un professore che dopo essersi dimesso per non riuscire più a trattare con un alunno indisciplinato aveva chiesto un indennizzo. Secondo la Suprema Corte, uno dei compiti dell'istituzione scolastica e del suo corpo docente è "quello di assicurare, nella prima fase di approccio degli alunni alla nuova realta' in cui sono inseriti, oltre agli aspetti prettamente didattici, anche un graduale inserimento e un crescente conformarsi dei comportamenti agli standard minimi necessari per un proficuo lavoro di apprendimento''. Il caso esaminato dalla corte riguardava il difficle inserimento di unragazzo brasiliano che per diversi anni aveva vissuto in una favelas. Nella scuola si era reso protagonista "di episodi gravi quali avere chiuso a chiave la classe e gettato dalla finestra la chiave, l'avere colpito con un calcio un altro professore rivolgendogli espressioni triviali, l'avere scagliato un barattolo di vernice contro la cassettiera dell'aula, l'avere agitato un ombrello contro un prof preso di mira''. L'insegnante di lettere, esasperato, aveva quindi rassegnato le dimissioni e il Tribunale di Firenze gli aveva riconosiuto l' indennita' sostitutiva del preavviso pari circa a 3 mila euro. S In appello la sentenza era stata ribaltata sulla base del rilievo che il ragazzo, aiutato anche da una psicologa, era riuscito a portare a termine l'anno scolastico. Il docente ricorrendo in Cassazione aveva sostenuto che le sue dimissioni era volte ''a tutelare la sua persona e quella dei colleghi da atteggiamenti potenzialmente lesivi ed autolesivi dell'alunno''. I giudici di Piazza Cavour nel respingere il ricorso hanno così ricordato che di fronte a casi di alunni difficili i docenti debbono avere ''doti di pazienza e tolleranza, oltre a specifiche conoscenze psicopedagogiche dell'eta' evolutiva''.

I soldi spesi dalle scuole

Un interessante articolo su come alcune scuole spendono i soldi. In un momento drammatico per i docenti precari e per i tagli indiscriminati alla Scuola francamente si sente il bisogno di un maggiore controllo su come vengono spese le (scarse) risorse.

Leggi l'articolo

Di Pietro interroga il ministro Gelmini sui precari della Scuola

Per Confindustria ci vuole "uno scatto di reni" per far ripartire l'economia

A conferma di quanto sia stata scellerata la scelta del Governo di intervenire sulle retribuzioni degli statali, ispirati dal presidente della confindustria con i suoi ossessivi "tagliare, tagliare, tagliare" ora il Centro studi della Confindustria snocciola dati statistici inequivocabili sulla situazione degenerata e non migliorata dell'economia italiana.
Il Centro studi di Confindustria «stima che il 2010 si chiuderà con 480 mila persone occupate in meno rispetto al 2008». Con un ricorso alla cassa integrazione «che rimarrà alto per il resto del 2010». Sono 450 mila sono i posti di lavoro già persi a fine giugno, altri 30 mila sono «a rischio» nella seconda metà dell'anno. Per il CsC «l'occupazione non ripartirà prima dell'anno prossimo», con una stima del +0,4% delle unità di lavoro, ed un tasso di disoccupazione che «salirà, terminando il 2011 al 9,3%».

LA RIPRESA PERDE SLANCIO Sul fronte della ripresa «la performance dell'Italia è tra le peggiori, così come lo era stata nella recessione». Lo sottolinea il centro studi che con il rapporto di autunno ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2011 (al +1,3%, dal +1,6% stimato a giugno) e confermato le previsioni per il 2010. Anche in Italia la ripresa «perde slancio». Serve «uno scatto di reni nelle riforme», ci sono «nodi strutturali non sciolti».

Noi riteniamo che più che di uno scatto di reni ci voglia uno scatto di cervello e di "fantasia", come ha auspicato anche il Presidente Napolitano, che porti finalmente a far comprendere che i consumi non ripartiranno mai (e con essi l'occupazione), finchè non sarà restituito alla classe media, e in particolare agli statali, il maltolto.

Per Fini l'integrazione passa per la Scuola

Per Fini la Scuola e la Costituzione son i due i capisaldi della via italiana all'integrazione. Ne' assimilazionismo alla francese ne' multiculturalismo nordeuropeo. Gianfranco Fini pensa a un modello di integrazione che porti "i nuovi cittadini" a sentire "l'Italia come la loro patria": cosi' che possano esercitare i loro diritti avendo ben presenti i propri doveri.
"Dobbiamo fare in modo di considerare la Carta Costituzionale non solo come una legge fondamentale dello Stato, che nonostante la sua anzianita' conserva la sua freschezza e attualita' nella prima parte, ma anche come Carta fondamentale per garantire la convivenza civile tra tutti coloro che sono cittadini italiani a prescindere dalla loro etnia, la loro religione e il Paese di provenienza", dice il presidente della Camera in occasione della presentazione del libro "Benvenuto nuovo cittadino italiano", dove viene accolto da un caloroso applauso della platea. Secondo Fini, quindi, "e' importante conoscere la Costituzione per coloro che vogliono diventare cittadini italiani" proprio perche' contiene "i valori e i principi della convivenza" civile.

"E' indubbio che colui che vuole diventare cittadino italiano - spiega Fini - ha diritto a mantenere la sua identita', che deve essere pero' compatibile con i valori della nostra Costituzione". A tale proposito importanti sono "l'informazione e la scuola che insegna la lingua e l'accettazione convinta della nostra Carta: i valori fondamentali della societa'".
Fini fa quindi un riferimento ai temi di attualita'. "La decisione del Parlamento francese di vietare il burqa e' non solo giusta, ma opportuna e doverosa - sottolinea - in ragione di un valore della nostra Carta Costituzionale relativo alla dignita' della donna che non puo' essere sottoposta a violenza o comportamenti indotti da gerarchie diverse da quelle della legge".
E ancora, in merito alle parole del capo dello Stato sulle maggiori risorse da destinare alla scuola: "dobbiamo investire sulla qualita' del futuro dei nostri figli nell'ambito delle politiche economiche che ovviamente devono fare i conti con la situazione finanziaria del Paese. Ma credo - conclude la terza carica dello Stato - che un investimento sulla ricerca, sul sapere, sull'eccellenza e sulla scuola sia doveroso".

Youth on the Move: iniziativa UE per la mobilità degli studenti e l'occupazione giovanile

Un'iniziativa dell'UE per rinvigorire i sistemi scolastici e universitari, promuovere la mobilità degli studenti e rispondere al problema della disoccupazione giovanile.
Scopo dell'iniziativa è porre i giovani al centro del sistema educativo e della mobilità studentesca per garantire che possano acquisire le conoscenze, competenze ed esperienze necessarie per trovare un primo impiego.
Youth on the Move è una delle principali iniziative di Europa 2020 , la nuova strategia dell'UE per la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro, che punta ad un tasso di occupazione del 75% in ambito europeo entro la fine del prossimo decennio.
"Vogliamo ridurre il fenomeno dell'abbandono scolastico e accrescere il numero dei giovani nell'istruzione terziaria, in modo che possano sviluppare appieno le loro potenzialità", ha affermato la commissaria europea per l'Istruzione Androulla Vassiliou.
Un'istruzione adeguata può contribuire a migliorare le prospettive professionali di coloro che si affacciano sul mondo del lavoro. Attualmente i giovani europei in cerca di un primo impiego sono cinque milioni.
Il programma in 28 punti vuole favorire l'apprendimento informale, le capacità imprenditoriali e le opportunità di studiare all'estero. Intende anche accrescere l'attrattiva dell'Europa come luogo di studio, promuovendo una serie di università di fama internazionale.
Uno strumento di microfinanziamento darà un sostegno ai giovani imprenditori per aiutarli a far crescere la loro attività.
Nell'ambito dell'iniziativa, l'UE incoraggerà gli Stati membri ad adottare un sistema di "garanzia per i giovani" per assicurare che ogni studente possa trovare un posto di lavoro, seguire una formazione o avere un'esperienza lavorativa entro sei mesi dalla fine degli studi.
L'iniziativa "Youth on the Move" avrà un apposito sito web, che potrà essere visitato da tutti coloro che desiderano studiare o svolgere un tirocinio all'estero, mentre è in programma un nuovo passaporto europeo delle competenze da usare in tutta l'UE. Il prossimo 17 settembre dalle 15 alle 16 la commissaria europea Vassiliou parteciperà ad un dibattito online sull'iniziativa. Eventuali domande possono essere inviate in anticipo in qualsiasi lingua dell'UE all'indirizzo: EAC-YOM@ec.europa.eu.

Tribunale di Taranto - Sentenza n. 542-2006 - Permessi retribuiti - illegittimità del rifiuto da parte del dirigente scolastico.

I permessi retribuiti non devono essere oggetto di concessione da parte del dirigente, tenuto conto che la norma collettiva (art. 15 del CCNL 2002-2005) usa il termine "attribuiti" anziché "concessi" (per come avveniva nei precedenti CCNL), e che i sei giorni di ferie vengono fruiti durante il periodo di attività didattica.
Pertanto il dirigente scolastico non può rifiutare il permesso retribuito o le ferie di cui all'art. 15 comma 2 neanche nell'ipotesi in cui tali assenze siano incompatibili con le esigenze di servizio.

fonte: dirittoscolastico.it

Chiarimento della UIL SCUOLA del 23 settembre 2009

Permessi retribuiti per motivi personali o familiari

Pervengono alla scrivente O.S. numerosi quesiti circa la fruizione dei permessi retribuiti per motivi personali o familiari. Per meglio comprendere il testo dell’art. 15, comma 2 del vigente CCNL è utile un excursus storico che permette di comparare l’istituto del permesso retribuito per motivi personali o familiari nella sua evoluzione normativa:

• L’art. 21, comma 2, del CCNL sottoscritto il 26/05/1999 recitava: “A domanda del dipendente sono, inoltre, concessi nell’anno scolastico tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari”;

• L’art. 15, comma 2, del CCNL 24/07/2005 recitava: “A domanda del dipendente sono, inoltre, attribuiti nell’anno scolastico tre giorni di permesso retribuito …”;

• Il vigente contratto di lavoro, sottoscritto il 29/11/2007, regola l’istituto del permesso retribuito all’art.15, comma 2, che, testualmente, recita: “ Il dipendente, inoltre, ha diritto, a domanda, nell’anno scolastico a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari documentati anche mediante autocertificazione. Per gli stessi motivi e con le stesse modalità sono fruiti sei giorni di ferie durante i periodi di attività didattica di cui all’art.13 comma 9, prescindendo dalle condizioni previste in tale norma”.

Dal tenore letterale dell’istituto contrattuale si evince chiaramente che, una volta presentata la domanda, il dipendente ha diritto a fruire all’assenza nei termini specificati nell’istanza.

In primo luogo, il Dirigente non ha titolo a concedere o non concedere, atteso che la materia di cui si discute non afferisce agli interessi legittimi, ma ai diritti soggettivi.

In secondo luogo, preso atto che si tratta di diritti soggettivi, il Dirigente non ha titolo ad ostacolare la fruizione essendo tenuta, per contro, a garantire il godimento del vantaggio in capo ad un soggetto, che ha facoltà di perseguire il proprio interesse godendo della protezione dell’ordinamento.

Infine, va detto che eventuali difficoltà organizzative della scuola non possono costituire elemento ostativo alla fruizione del diritto soggettivo che, in caso contrario, verrebbe ridotto a mero interesse o, al più, a diritto affievolito.

Va chiarito che quanto affermato precedentemente, relativamente ai docenti, vale anche per sei giorni di ferie da fruire nei periodi di attività didattiche.

Tale fruizione può comportare oneri aggiuntivi (se necessario nomina di supplente) perché si prescinde dalle condizioni di cui all’art. 13, comma 9.

Il Segretario Generale

Luigi Panacea

Lauree ad hoc per diventare insegnanti

 Lauree specifiche abbinate a un anno di tirocinio direttamente in classe, questa è la novità in arrivo per chi decide di diventare insegnante. Le Ssis, Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario, lasceranno il posto a un nuovo percorso che prevede il numero dei nuovi docenti  in base al fabbisogno, per prevenire  il fenomeno del precariato.
E' quanto ha annunciato oggi il ministro dell'Istruzione Gelmini in occasione della firma del Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti, aggiungendo che tra le novità ci sarà anche una maggiore attenzione all'inglese, alle nuove tecnologie e ai ragazzi disabili.
"Il primo obiettivo (del nuovo Regolamento) è evitare l'insorgere di un nuovo precariato", ha detto Gelmini nella conferenza stampa di presentazione del Regolamento. "Dobbiamo pensare anche al futuro, ormai abbiamo l'obbligo di proporzionare la formazione alla definizione dei fabbisogni della scuola".
Il ministro ha annunciato che saranno istituiti dal 2011 accessi a numero chiuso ai corsi universitari come Scienze della formazione, con un limite pari al fabbisogno della scuola più un ulteriore 30%, destinato anche a coprire il fabbisogno delle scuole paritarie.
"Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell'Italia e sostituiamo alle vecchie Ssis un percorso di lauree magistrali specifiche e un anno di tirocinio co-progettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal sapere al saper insegnare", ha spiegato Gelmini in una nota diffusa dal ministero.
Recentemente le dichiarazioni del ministro Gelmini -- sull'impossibilità di assorbire tutti i 220.000 lavoratori precari della scuola -- avevano provocato aspre polemiche da parte degli stessi lavoratori e di una parte del mondo della politica. Poco dopo il ministro aveva detto di stare lavorando con le Regioni per fare in modo che almeno una parte di questi precari venisse assorbita.
"I posti vacanti sono 20mila, su 220mila precari", ha aggiunto oggi la Gelmini, che si è detta fiduciosa riguardo alla possibilità di assorbire nel sistema scolastico nell'arco di 6-7 anni, grazie a un buon numero di pensionamenti, i restanti 200mila, per i quali "al momento non c'è lavoro" nella scuola.

NUOVE REGOLE

Il Regolamento prevede che per insegnare nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria sia necessaria una laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso, che venga aumentata la parte di tirocinio a scuola e che sia previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie.
Inoltre, "per rispondere meglio alle esigenze dei ragazzi disabili", il nuovo Regolamento inserisce in tutti i percorsi gli insegnamenti finora riservati ai soli futuri insegnanti di sostegno, in grado di consentire a tutti i docenti di avere una preparazione di base sui bisogni speciali.
Per diventare insegnanti nella scuola secondaria di primo e secondo grado, sarà necessaria tra l'altro la laurea magistrale ad hoc (a numero programmato, basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie), completata da un anno di tirocinio formativo attivo (475 ore di tirocinio a scuola, di cui almeno 75 dedicate alla disabilità, sotto la guida di un insegnante tutor).
Per quanto riguarda i tirocini, "gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i tirocini (...) e avranno anche funzione di controllo e di verifica sui tirocini", spiega il ministero nella nota.
Secondo il ministero, il Regolamento tra l'altro sostituisce al sistema Ssis strutture più snelle, evitando costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria.

Campagna 2010 contro il tabagismo - "Io non fumerò mai!"

I dati più recenti a disposizione (Indagine DOXA-ISS-OFAD 2010), indicano che negli ultimi anni, l'età di avvicinamento al fumo si è andata pericolosamente abbassando. Tra i 15 e i 24 anni d'età i fumatori rappresentano il 21,9%. I maschi sono il 25,3% e le femmine il 18, 4%. In questa fascia d'età, l'indagine ha rilevato che il 34,5% dei baby-fumatori inizia a fumare prima dei 15 anni e il 50,8% tra i 15 e i 17 anni: quindi l'85,3% dei ragazzi inizia a fumare prima del 18° anno d'età, quando frequenta ancora la scuola.

Secondo i dati, il 73,4% dei giovani fumatori prende il vizio sotto l'influenza degli amici: si fuma perché "lo fanno tutti".
Il fumo è, dunque, ancora un abitudine molto diffusa fra i giovani, che cominciano a fumare per curiosità, per sentirsi più grandi, per inserirsi in un gruppo, per imitazione, per noia, per insicurezza.
Secondo i dati dell'OMS i fumatori che iniziano a fumare in giovane età e che continuano a farlo regolarmente, hanno il 50% di probabilità di morire a causa del tabacco.

E' dunque particolarmente importante prevenire l'iniziazione al fumo attraverso strategie combinate che comprendano sia interventi di promozione della salute, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione, sia politiche per la riduzione dell'offerta. In questo ambito, il Ministero della Salute è impegnato, anche con l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato - competente per gli aspetti fiscali e dei prezzi, per il controllo del settore distributivo e per i controlli di legge sui prodotti – a definire azioni per limitare l'accesso dei giovani ai prodotti del tabacco. Accanto alla graduale costante diminuzione delle vendite di sigarette (pari a circa il 9,8% in meno rispetto al 2004) il Ministero ha segnalato il costante aumento delle vendite del tabacco trinciato (per le sigarette "fai da te": RYO – Roll Your Own), più che raddoppiate (+139%) dal 2004, ed aumentate ulteriormente nel 2009 (+26%). Questo tipo di tabacco, che rappresenta attualmente l'1,7 % del mercato, ha un costo inferiore rispetto alle sigarette ed è, quindi, particolarmente "appetibile" per i giovani consumatori.

Obiettivi

La nuova campagna 2010 del Ministero si rivolge quindi ai giovanissimi e si pone l'obiettivo di prevenire l'iniziazione al fumo favorendo, fin dalla prima età scolare, un atteggiamento di netto rifiuto nei confronti di questo vizio.
La campagna non trascura anche gli altri due obiettivi che contraddistinguono le politiche antifumo del Ministero della Salute: la cessazione dall'abitudine al fumo e la tutela della salute dei non fumatori.

Tono e messaggio

Per quanto riguarda lo stile comunicativo, si è deciso di evitare il ricorso ad un approccio drammatico. I messaggi proposti in modo positivo, infatti, risultano essere quelli che sono accolti più favorevolmente dal pubblico e che vengono più seguiti. E' stata, pertanto confermata la scelta di comunicazione intrapresa con la campagna 2009, cioè quella di provare ad instaurare con lo spettatore una relazione di empatica complicità attraverso il ricorso ad un linguaggio espressivo e ad un trattamento del messaggio diretto e leggero, ma comunque sempre attento ad una corretta funzione informativa.

Strumenti e mezzi

E' stato, pertanto, realizzato uno spot televisivo della durata di 35 secondi interpretato dall'attore Renato Pozzetto. Il ricorso allo stesso testimonial della campagna 2009 permette di capitalizzare, in termini di riconoscibilità della fonte e di immediatezza di comprensione dei messaggi veicolati, l'efficacia della comunicazione.
La riuscita della precedente campagna è stata anche testimoniata dal primo premio ottenuto nella categoria Comunicazione pubblica del Concorso nazionale "Aretè" - rassegna annuale che attribuisce riconoscimenti ad aziende, enti e istituzioni che si sono distinte per un'attività di "comunicazione responsabile" - per "aver lanciato un messaggio importante ed efficace grazie anche alla scelta simpatica del linguaggio".
Nello spot Renato Pozzetto è un maestro elementare che anche utilizzando un gesto surreale tipico della sua gestualità cinematografica (un dito che si accende improvvisamente per richiamare l'attenzione della classe) invita i suoi alunni ad una riflessione critica sui danni alla salute che provoca il fumo. Per tutta risposta, i bambini in modo inaspettato manifestano una consapevolezza già maturata in senso salutistico e raccontano in modo semplice e spontaneo gli svantaggi che percepiscono quando i loro genitori fumano: "la mia mamma tossisce" "il mio papà puzza!"

Lo spot si conclude con un invito ai bambini a prestare maggiore attenzione verso i rischi del fumo e con la richiesta di farsi portavoce del messaggio che non si deve fumare più. Tale invito è enfatizzato in modo corale da tutta la classe con l'espressione "TAAC!" che da due anni collega le iniziative di comunicazione contro il fumo promosse dal Ministero.
L'idea di fondo della campagna è quindi quella di informare ed imprimere nei bambini il concetto chiaro che il fumo fa male per renderli capaci di operare un domani con più naturalezza scelte a tutela della propria salute e anche della salute degli adulti a loro vicini. Sono i bambini la scommessa su cui puntare per una nuova generazione senza fumo e per stimolare gli adulti ad essere più attenti.

Tempistica

A partire dal 9 luglio lo spot sarà diffuso per un mese sulle principali reti a diffusione nazionale. Sulle tre reti RAI (negli spazi che il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio riserva gratuitamente alle pubbliche amministrazioni) sulle tre reti Mediaset e su La 7.


 

OCSE: in Europa pochi laureati, è necessario investire nell'istruzione

Secondo quanto evidenzia uno studio realizzato dall'Ocse (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)  i giovani nell'Unione Europea che si laureano sono meno rispetto a quelli di Canada, Giappone o  Russia.
Lo studio che raccomanda alla Ue di investire maggiori risorse nella Scuola ha confrontato il livello di istruzione dei giovani tra i 25 e i 34 anni, rilevando come in 21 paesi europei solo una media del 34% di loro ha compiuto un ciclo di studio universitario, contro un tasso superiore al 50% in paesi come la Corea, il Giappone, il Canada e la Russia.
Secondo lo studio, intitolato "Uno sguardo sull'istruzione 2010", il tasso massimo in Europa è quello dell'Irlanda, con il 45% del campione che ha completato un ciclo universitario.
Lo studio mette in luce anche delle conseguenze dirette tra i livelli di istruzione e il tasso di occupazione in Europa, considerando il tasso di molto inferiore dei laureati disoccupati (4%) rispetto agli altri (9%). Con questa premessa, il rapporto prospetta che con l'avanzare delle generazioni il tasso di disoccupazione in Europa possa peggiorare ancora rispetto all'attuale 10%, livello massimo degli ultimi12 anni.
"L'Europa non può rischiare di fallire in istruzione e formazione", ha detto Androulla Vassiliou, commissaria europea per l'Istruzione, la Cultura e la Gioventù, che spera che lo studio possa sollecitare nuovi investimenti comunitari nel settore.
Quest'anno la Ue ha indicato una serie di obbiettivi per i prossimi 10 anni, tra cui figura l'intento di innalzare la quota di laureati al 40%.
Secondo Pierre Mairesse, del dipartimento per l'istruzione della Commissione Europea, agli investimenti andrebbero accostate anche riforme del sistema universitario europeo.
"Gettandoci sopra soldi" non si risolverà il problema, ha detto Mairesse, secondo cui è necessario guardare anche agli sprechi e cercare maggiore coordinazione tra università europee e il settore privato, per far si che gli studenti studino effettivamente ciò che permetterà loro di inserirsi nel mercato del lavoro.

Per il ministro Gelmini è impossibile assorbire 200.000 precari

"La scuola pubblica non è in grado di assorbire tutti i 200.000 lavoratori precari della scuola", questo è quanto ha affermato il ministro Gelmini in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "I precari che ereditiamo sono 200.000, un numero spaventoso, che è il frutto di politiche disinvolte del passato che la scuola non era in grado di finanziarie. Prima di chiedere più risorse al governo ci si deve preoccupare di ottimizzarne l'impiego. In un periodo di stretta sui conti pubblici è utopico chiedere ora più risorse".
Sulle proteste dei precari in corso, tra cui scioperi della fame in diverse regioni, il ministro ha detto che "sono in parte il frutto di strumentalizzazioni politiche. Non inconterò chi è venuto a protestare davanti a Palazzo Chigi", ha detto. "La strumentalità deriva dal fatto che non abbiamo ancora completato le operazioni (di assegnazione dei posti ai precari). Protestano senza essere stati ancora esclusi".

Il ministro ha detto di stare facendo uno sforzo di razionalizzazione circa il numero degli insegnanti non di ruolo da far lavorare, che si basa sull'entità della popolazione scolastica. La Gelmini ha inoltre aggiunto che il numero degli insegnanti di sostegno è aumentato nell'ultimo anno da 90.400 a 93.100 insegnanti. "Il problema è semmai a monte nella facilità con cui le Asl certificano la disabilità e degli abusi ci sono".

Responsabilità e autonomia degli insegnanti

Lo studio della rete Eurydice sulla professione docente offre una lettura comparata dei dati a livello europeo sull’autonomia didattica degli istituti scolastici e degli insegnanti, sulle condizioni di lavoro e sulla formazione in servizio di questi ultimi. Va a completare così il precedente studio della rete sull’autonomia scolastica degli istituti in materia di gestione delle risorse finanziarie e umane: L'autonomia scolastica in Europa. Politiche e modalità di attuazione.

Guarda lo studio in pdf

Alunni indisciplinati: cosa si fa in Europa

L'argomento delle misure disciplinari da adottare nei confronti degli alunni è un tema dibattuto in Europa. In particolare, in Slovenia, alcuni gruppi di insegnanti e capi d'istituto coinvolti hanno sollevato la questione urgente di come far fronte agli episodi di cattivo comportamento degli alunni. Una commissione ministeriale, appositamente costituita dal Dipartimento per l'istruzione obbligatoria, ha posto, quindi, le seguenti domande che sono diventate oggetto di un quesito sottoposto dall'Unità slovena alla rete Eurydice ed a cui hanno risposto 14 Paesi:

"Come ci si pone in Europa rispetto alla possibilità di espellere un alunno da scuola? Se questa misura disciplinare è prevista, in quali casi viene applicata? Vengono consultati i genitori? È previsto il trasferimento obbligatorio dell'alunno in un'altra scuola?"

Scarica il rapporto (2007) in pdf

Prevenzione e Lotta della Violenza a Scuola

Tre casi in Europa, uno Francese, uno Tedesco e uno Inglese riportati dal sito dell'Indire come spunto di riflessione su come affrontare il problema

Guarda il documento in pdf

 

Sistemi di istruzione europei

Un utile motore di ricerca messo a punto da PLOTEUS per trovare i sistemi di istruzione e formazione nazionali (descrizione del sistema, riconoscimenti di diplomi e qualifiche conseguiti all'estero, tasse scolastiche) per tutti i livelli d'istruzione e altri argomenti correlati.

Vai al motore di ricerca

Programmi di scambio e borse di studio europee

Scopri tramite PLOTEUS le possibilità di partecipare ai programmi europei.

PLOTEUS (un portale sulle opportunità formative in Europa) fu predisposto allo scopo di dare seguito alle conclusioni dei Consigli Europei di Lisbona e Stoccolma (Marzo 2000 e Marzo 2001), che invitavano la Commissione Europea e gli Stati Membri a creare, in ambito europeo, un servizio che fornisse informazioni sulle opportunità formative e di lavoro. Lo scopo di Ploteus, proprio come quello di Eures, il suo omologo, è quella di rendere effettiva la libertà di movimento per i cittadini europei supportandoli con le informazioni necessarie.
Nella sua versione attuale, PLOTEUS mira a facilitare la navigazione tra le informazioni esistenti sulle opportunità di apprendimento. Il lavoro di identificazione e classificazione delle informazioni è realizzato dai Centri Risorse Nazionali per l’Orientamento (Euroguidance) – un network europeo finanziato dal Programma Leonardo da Vinci e dalle autorità nazionali.


Che cos'è il Processo di Bologna?

Il Processo di Bologna è un processo di riforma a carattere europeo che si propone di realizzare entro il 2010 uno Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore. Vi partecipano al momento 46 paesi europei:

Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, Città del Vaticano, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica ex-Yugoslava di Macedonia,Repubblica Slovacca, Romania, Russia, Serbia e Montenegro, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.

Scarica in formato pdf il documento                          fonte: bolognaprocess.it

Prove nazionali di valutazione degli alunni in Europa

Prove nazionali di valutazione degli alunni in Europa: obiettivi, organizzazione e uso dei risultati 2009


Lo studio offre un'analisi dettagliata del contesto e dell'organizzazione dei test nazionali in 30 paesi europei e l'uso fatto dei risultati nell'ottica di informare la politica e la pratica educativa e di orientare la carriera scolastica degli alunni.

Presenta le diverse soluzioni adottate dai paesi europei riguardo agli obiettivi, la frequenza e la tipologia di test nazionali e indica i più importanti modelli e tendenze diffusi in Europa.

Consulta e/o scarica la pubblicazione                                          fonte: Eurydice

L'integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa 2009

Nel contesto dell'Anno europeo sul dialogo interculturale e congiuntamente alla preparazione di un Libro verde sull'istruzione e l'emigrazione, la rete Eurydice, su sollecitazione della Commissione europea, ha parzialmente aggiornato l'indagine del 2004 sull'integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa.


Questo documento si focalizza in particolare su:

- comunicazione tra scuole e famiglie

- insegnamento della lingua d'origine degli alunni immigrati.

Il rapporto copre i livelli prescolare, primario e secondario dell'istruzione generale di 30 paesi europei. Le informazioni sono state fornite dalle unità nazionali della rete Eurydice, integrate dai dati statistici Eurostat, PISA e PIRLS 2006.

L'anno di riferimento è il 2007/2008.

Consulta e/o scarica la pubblicazione                                                                  fonte: Eurydice

Strutture dei sistemi educativi europei 2009/2010: grafici 2009

Grafici che offrono una panoramica dell'organizzazione strutturale dei sistemi educativi europei.

Consulta e/o scarica la brochure

fonte: Eurydice

Organizzazione del sistema educativo italiano

Pubblicazione aggiornata annualmente che descrive in modo approfondito e articolato il sistema educativo italiano.
Si tratta della presentazione, in versione integrale, delle informazioni sul sistema educativo italiano contenute in Eurybase, la banca dati sui sistemi educativi europei, curata dalla rete Eurydice. Eurybase permette la consultazione dei contenuti sui sistemi educativi di tutti i paesi che fanno parte della rete Eurydice anche in modalità interattiva.


Organizzazione del sistema educativo italiano 2008/2009 
 

Obama: Sviluppo e fine della crisi solo con forte Classe Media

Barack Obama ha ribadito e sottolineato che solo con una forte classe media l'economia americana puo' ripartire. Annunciando alla nazione dallo Studio Ovale la fine della guerra in Iraq, il presidente Usa ha detto che "il fondamento della nostra prosperita' deve essere una classe media che si rafforza e sfortunatamente nell'ultimo decennio non abbiamo fatto quanto era necessario per sostenere le fondamenta della nostra stessa prosperita'".
Meditate governanti europei...meditate...