google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: Viaggio nella scuola, seconda parte google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Viaggio nella scuola, seconda parte

Altra intervista di Giuseppe Stabile, questa volta a Grazia Honegger Fresco “Premio Unicef 2008 - Dalla parte dei bambini” e sempre sul tema Scuola, pubblicata il 1 Ott 2008 sul mensile Acqua&Sapone, che vale anch'essa la pena di essere riletta.

Dopo aver raccolto le illuminanti opinioni di Giovanni Bollea, in questo secondo appuntamento abbiamo incontrato Grazia Honegger Fresco, insignita, in collaborazione con il “Segretariato Sociale RAI”, del “Premio Unicef 2008 - Dalla parte dei bambini”, con la motivazione di aver “dedicato la sua lunga vita ad aiutare i bambini ed i genitori nel difficile compito della crescita, (…) facendo della divulgazione educativa una ragione di vita”.


Secondo lei, la nostra società sa prendersi cura dei bambini?

«Molto poco, dato che siamo diventati incapaci di rapportarci con i più piccoli. Bisogna partire da una diversa conoscenza del bambino, com’è e quali sono i suoi bisogni. Dovremmo ricominciare dall’inizio, fin dal parto e dall’allattamento, per comprendere come educare i nostri figli».

Il nostro modo di vivere incide su quello che insegniamo ai ragazzi?

«Naturalmente. La difficoltà di molti adulti ad essere persone responsabili ha delle conseguenze sui bambini: ad esempio molti genitori sono in grande confusione e spesso non sanno dire no quando serve. Inoltre viviamo in modo sempre più frenetico e purtroppo già da piccini pressiamo i nostri figli per anticipare sempre i tempi. Ma lasciamoli in pace questi bambini e rispettiamo i loro tempi lunghi!».

Da dove partire per rifondare la scuola italiana?

«Anzitutto non bisogna ossessionare i bambini con la competizione, puntando invece sulla collaborazione. Se la motivazione ad imparare e ad agire viene indotta, non è autentica».

Cosa pensa del ritorno dei voti in pagella?

«Credo che tutto il sistema dei premi sia non solo negativo, ma proprio sbagliato da un punto di vista etico. In questo modo facciamo vivere il bambino in una dimensione nella quale non può dire a se stesso “sono felice di quello che faccio”, ma “devo fare questo e poi avrò il mio premio”. I bambini soffrono nel sentirsi sempre giudicati e messi in competizione: questo fa nascere molti problemi che portano anche al bullismo. È necessario cambiare completamente la scuola ed abolire tutti i voti: lo sa che in Finlandia, Paese che possiede uno dei migliori sistemi scolastici, non danno i voti fino alla terza media?»

Condivide la scelta del ritorno al maestro unico nelle scuole elementari?

«Idealmente potrebbe essere positivo. Ma cercando di essere concreti, dobbiamo tener conto che, purtroppo, nel nostro Paese la sofferenza psichica è in forte aumento e molti insegnanti ne sono vittime. Per esempio, cosa succederebbe ad una classe di bambini di sei anni se la loro unica maestra fosse, inconsapevolmente, una persona nevrotica e sadica? Oltretutto si rischierebbe di tornare alla situazione per cui ognuno ha la sua classe che sente come territorio personale, senza confrontarsi con nessuno: questa sarebbe una grande regressione culturale».

Come si può far lavorare bene gli insegnanti e salvaguardare i bambini?

«Mi auguro che, nonostante l’introduzione del maestro unico, venga preservata ed utilizzata la preziosa esperienza di collaborazione e scambio faticosamente accumulata dagli insegnanti in questi ultimi anni. Fermo restando che le cose fondamentali sono il livello di formazione e l’equilibrio interiore dei docenti. Ma attenzione, non bastano i famigerati corsi di aggiornamento! Bisogna aiutare i docenti a guardarsi dentro, per comprendere cosa succede nella loro persona ed in quella dei bambini».

Lei è stata un’allieva di Maria Montessori ed ha sempre lottato per applicare e divulgare i metodi di insegnamento che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Cosa resta del suo messaggio?

«Ero molto giovane quando conobbi Maria Montessori. Rimasi affascinata dalle sue bellissime conferenze e, poco più che ventenne, frequentai il suo ultimo corso tenuto a Roma, un anno prima di morire. Aveva un carattere rigoroso e severo, ma sapeva essere anche ironica. Niente a che vedere con la donna sentimentale e romantica rappresentata ultimamente nella brutta fiction televisiva su di lei. Purtroppo, soprattutto in Italia, la Montessori è ancora inascoltata. Lei fondava il lavoro sulla libera scelta, ponendo l'accento sui bisogni del bambino e sulla capacità dell'adulto di osservare e di capire questi episodi. Sul suo metodo di insegnamento c'è una grande disinformazione, ma, fortunatamente, al contrario di quello che succede nel nostro Paese, all’estero, dall’Australia all’India fino al Giappone, ci sono migliaia di scuole basate sui suoi studi».

Nel corso degli anni si sono succeduti molti ministri della Pubblica Istruzione, a volte pieni di idee e buona volontà. Eppure si ha la sensazione di una scuola prigioniera di un caos in continuo aumento …

«La struttura in sé è come un guscio vuoto, con il ministero della Pubblica Istruzione che è una macchina burocratica spaventosa. Quello che deve cambiare è il modo degli adulti di relazionarsi con i bambini. Bisogna cambiare dal basso, perché il ministro più aperto ed intelligente può al massimo limitare i danni. La sostanza è che la cosa più importante, la relazione umana, rimane un fatto individuale, di ogni genitore ed insegnante con i propri figli ed alunni. Ma ci siamo mai veramente chiesti perché ai bambini non piace andare a scuola?»

EDUCATRICE E DIVULGATRICE

Grazia Honegger Fresco nasce a Roma nel 1929. Formatasi alla scuola di Maria Montessori, ha dedicato tutta la sua vita ai bambini, attraverso l’insegnamento, la formazione e la divulgazione. è stata presidente del Centro Nascita Montessori di Roma ed è direttrice del trimestrale “Il quaderno Montessori”. Ha scritto molti saggi e manuali per l’educazione, tra i quali “Essere genitori”, “Essere nonni”, “Un bambino con noi” (Red Edizioni, anni vari), mentre nel 2007 ha pubblicato “Maria Montessori, una storia attuale” (L’Ancora del Mediterraneo). Sposata, con due figli e cinque nipoti, da molti anni vive in provincia di Varese.

IL METODO MONTESSORI

Maria Montessori (1870 – 1952), medico, pedagogista ed antropologa, iniziò la sua attività prendendosi cura di bambini con ritardo mentale. Nel 1907 fondò a Roma la prima Casa dei Bambini nella quale cominciò a mettere in pratica la sua rivoluzionaria idea di scuola senza premi e castighi che la renderà presto famosa in tutto il mondo. Costretta ad abbandonare l’Italia nel 1934 per insormontabili divergenze con il regime fascista, fu accolta in molte Nazioni desiderose di approfondire e mettere in pratica, fino ai giorni nostri, i suoi insegnamenti, così come illustrati in molti suoi libri. Morì in Olanda il 6 maggio 1952.

Di seguito evidenziamo in modo sommario alcuni elementi che contraddistinguono il “Metodo Montessori”.

• La classe è un ambiente organizzato con varie attività e materiali che i bambini scelgono liberamente

• L’insegnamento avviene sia individualmente che in piccoli gruppi

• Le classi sono formate da studenti di età diverse

• Tutta l’attività è basata sulla libera collaborazione

• Non ci sono voti, premi o test

• Nello spazio di libertà lasciato agli allievi ci sono poche, chiare e ferme regole di convivenza.